800 Anni di Storia

L'Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella affonda le sue prime radici a Firenze, nel 1221. In quello stesso anno i frati domenicani fondano il convento di Santa Maria Novella iniziando a prendersi cura - tra l'altro - anche del giardino. Da quello stesso giardino si inizia a sviluppare un'esperienza plurisecolare nella farmacopea e nelle preparazioni naturali. Esperienza che negli anni successivi si amplia agli universi della cosmesi, delle fragranze e dei prodotti per il benessere.

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Un segno di gratitudine

La cappella di San Niccolò. Tra il 1332 ed il 1334 il mercante Dardano Acciaioli si ammalò. Fu curato dai frati domenicani di Santa Maria Novella con degli estratti di uva ursina. In segno di gratitudine, una volta guarito, decise di finanziare la costruzione della cappella di San Niccolò. La cappella di San Niccolò è tutt'oggi la sala principale del negozio-museo di Via della Scala 16 a Firenze.
  • La Cappella di San Niccolò

    La Grande Sala di Vendita

    Damiano Beni in un delicato periodo della storia italiana diede il via al restauro della ex-cappella di San Niccolò trasformandola nell’attuale Grande Sala di Vendita. Il progetto di profondo rinnovamento immaginato da Fra’ Tommaso Valori venne completato solo durante il risorgimento italiano da uno dei suoi successori, Damiano Beni. Egli diede avvio i lavori nel 1847 trasformando la Cappella di San Niccolò nell’attuale Grande Sala di Vendita. La volta gotica venne decorata con gli affreschi di Paolino Sarti ritraenti i quattro continenti. Gli arredi in legno ripresero lo stile trecentesco, come il lungo bancone sul quale furono posizionati fin da allora due portalampada in bronzo con soggetti femminili. Due statue lignee, anch’esse presenti oggi, alludevano alla vita salubre con diretto riferimento all’efficacia dei prodotti dell’Officina.

  • La Sagrestia

    La Stanza delle Acque

    La Sagrestia della Cappella di San Niccolò già dal 1612, anno in cui l’Officina prende l’attuale nome e diventa Fonderia di Sua Altezza Reale, venne convertita a magazzino. In essa venivano conservati i prodotti acquosi della distillazione delle erbe e delle rose, detti appunto “acque”. Da qui il nome con cui era chiamata: “Stanza delle Acque”. Questi distillati erano conservati in ampolle in vetro o contenitori in rame, pronti ad essere venduti rapidamente ai clienti muniti di brocche per il travaso, un’usanza rimasta viva fino alla fine dell’800. Per una conservazione più lunga erano invece utilizzati fiaschi in vetro impagliati per prevenire gli urti.

  • Il Giardino

    Nel 2014 l’Officina inaugura il suo giardino. Vi era un tempo in cui i frati custodivano preziosamente le proprie coltivazioni tra le alte mura del convento curandole con passione al fine di ottenere eccellenti prodotti naturali. Questo metodo era chiamato Hortus Conclusus. Ogni elemento dell’orto aveva dei significati come, ad esempio, la fontana a simboleggiare la “fonte di vita” ed ogni componente era lì presente per stimolare i cinque sensi. Dal 2014, nei pressi della Villa Petraia a Firenze, l’Officina si prende cura del proprio giardino.
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Le Acque Profumate

La prima evidenza di produzione delle acque profumate risale al 1381. Le decadi della peste nera furono particolarmente dure per le popolazioni afflitte: fu per questo motivo che i frati domenicani distillarono l'Acqua di Rose. Acqua che al tempo veniva utilizzata sia per sanificare gli ambienti che per la cura della persona, assumendola insieme al vino o in pillole.
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Caterina de' Medici

Quando, nel 1533, una giovanissima Caterina de’ Medici lascia Firenze per andare in sposa al futuro re di Francia, vuole nel suo seguito – fra paggi, guardie e dame - anche un profumiere. Si chiamava Renato Bianco, a Parigi divenne René le Florentin e fu così che dall’antica sapienza degli essenzieri fiorentini si irradiò nel mondo la nobile arte del profumo. Si narra che l'Acqua di Santa Maria Novella, o Acqua della Regina sia nata come omaggio a quel momento.
  • 1542

    La farmacia conventuale

    Questo è l’anno a cui si riconduce la prima direzione laica della farmacia conventuale di Santa Maria Novella. La contabilità della farmacia diventa indipendente dal convento: le porte della Farmacia aprono "ufficialmente" al pubblico.

  • 1612

    L'inizio dell'attività

    Il 1612 è la data convenzionale dell’inizio dell’attività dell’Officina Profumo-Farmaceutica con questa denominazione, aperta al pubblico e relativamente autonoma rispetto al convento. Ancora per due secoli e mezzo, però, i direttori continueranno ad essere frati domenicani. Personaggi notevolissimi come fra’ Angiolo Marchissi, fra i maggiori studiosi di scienza medica e alchemica del Seicento, vicino al Principe de’ Medici e all’Imperatore Rodolfo II d’Absburgo.

  • 1744

    Una nuova vita

    Fra’ Cosimo Bucelli, aromatario e “unguentario” dal 1743, sperimentatore attento a coniugare proprietà medicamentose e gradevolezza. Autore della raccolta di ricette cosmetiche e farmaceutiche intitolata Segreti della Fonderia di Sua Altezza Reale, Bucelli rinnova gli spazi dell’Antica Spezieria e porta i prodotti dell’Officina a fama mondiale.

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Santa Maria Novella

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